Primi eccidi

La primavera del 1944

Il primo eccidio consumato nel Parmense all’indomani dell’occupazione militare tedesca fu opera di fascisti che assassinarono a sangue freddo tre noti antifascisti di Parma. Il giorno prima, durante una manifestazione di giovani che inneggiavano alla Repubblica sociale italiana, un giovane militante aveva perso la vita in seguito allo scoppio accidentale di una bomba, che le autorità della Repubblica sociale italiana accreditarono come una azione antifascista (mai provato: la versione non convinse neppure i comandi militari tedeschi). Per rappresaglia quella notte vennero assassinati i tre cittadini.

Le fucilazioni proseguirono anche nei mesi seguenti soprattutto in montagna dove reparti tedeschi, a volte accompagnati da militari fascisti, passarono per le armi numerose persone, uccise per rappresaglia o perché sospettate di appartenere o fiancheggiare i “ribelli”.

Durante la primavera del 1944 si verificò anche il primo eccidio di partigiani, per mano fascista, sui monti della valle del Taro, dove vennero fucilati otto combattenti in risposta ad un assalto partigiano alla stazione di Valmozzola e alla successiva fucilazione di ostaggi fascisti catturati sul treno durante le operazioni seguite all’assalto.

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