Zimaldo Riccò (12° Brigata Garibaldi), Enrico Borrini (31° Brigata Garibaldi) e Enrico Tonelli (“Banda del Cato”) vennero prelevati dalla sede della Brigata Nera di Parma in via Walter Branchi (attuale via G. Cavestro) e condotti lungo l’argine del torrente Baganza, in via Montanara, e fucilati. I primi due partigiani erano stati catturati in città pochi giorni prima grazie ad una spia (un partigiano che in realtà collaborava con la Brigata Nera) mentre Tonelli era stato preso lungo la via Emilia in direzione Fidenza.
Quelli di fine agosto si stavano rivelando giorni tragici per la città. Tra il 29 agosto e il 1° settembre i fascisti avrebbero fucilato nelle piazze e nelle strade di Parma ben 12 antifascisti, mentre molti altri attendevano di conoscere la propria sorte nelle buie celle della “caserma” di via Walter Branchi, tra estenuanti interrogatori e violenze di ogni genere.
Data: 30/08/1944
Comune: Parma
Località: Quartiere Montanara
Autore/i: Brigata Nera
Vittime: 3 partigiani
Descrizione: Zimando Riccò (Parma, 18 anni), Enrico Tonelli (Massa Carrara, 24 anni), Enrico Borrini (Parma, 18 anni)
Modalità di esecuzione: fucilazione
Lapide/monumento: cippo posto in via Montanara
Riferimenti bibliografici / archivistici: Dante Gorreri, Parma ’43. Un popolo in armi per conquistare la libertà, Parma 1975, Marco Minardi, l’ultima notte d’agosto. Il martirio di Giuseppe Barbieri, Clueb, Bologna 2003