Operazione Wallenstein

1944.07.07 Pellegrino Parmense

Militari tedeschi prelevano Costante Sabini e il figlio Giovanni dalla loro abitazione il 7 luglio1944 e dopo averli picchiati li trasferiscono prima a Pellegrino e quindi verso Salsomaggiore, dove però non giungeranno mai. Arrivati nei pressi del cimitero vennero legati appesi,  per i piedi ai pali della luce e fucilati. Giovanni morì subito mentre il padre sopravvisse diverse ore prima di morire.

Testimonianza

Testimonianza della moglie di Giuseppe Sabini

“Verso le 9 del 7 luglio giunse nel cortile di casa nostra un gruppo di partigiani che, scorgendo all’interno i tedeschi intenti a far colazione, iniziarono una rapida sparatoria. Ad un certo punto gli assalitori lanciarono dentro una bomba a mano che ferì lievemente Costante. Intanto dal Castello, dove era insediato, il Comando tedesco osservava la scena coi binocoli e per aiutare i suoi soldati sparò alcune raffiche di mitragliatrice. Purtroppo vennero uccisi tre dei loro. Accecati dalla rabbia scesero verso di noi in una cinquantina catturando Costante e Giovanni. Quando li scorgemmo da lontano arrivare, noi ci disperdemmo tra i boschi mentre loro due, convinti di non aver nulla da temere, preferirono rimanere in casa. Subito vennero picchiati a sangue e abbandonati al suolo quasi morti. Vennero poi trascinati a Pellegrino ove furono medicati prima di prendere la via di Salso. Quando furono sulla provinciale, nei pressi del cimitero, i tedeschi li impiccarono per i piedi ai pali della luce. Così appesi li mitragliarono: Giovanni morì quasi subito, mentre Costante sopravvisse fino alle 16 tra sofferenze indicibili, imprecando contro i tedeschi per ciò che avevano fatto al figlio. L’ordine era che nessuno li toccasse per tre giorni, per cui neppure noi familiari potemmo avvicinarci e anzi venimmo minacciati di morte qualora avessimo tentato di portar via i corpi. Prima della scadenza fissata però Don Luigi, il parroco del Varone, li fece prendere e seppellire nel vicino cimitero. Durante i funerali ci fu un furioso mitragliamento aereo sulla folla che partecipava. Ma la nostra tragedia non era ancora finita: i soldati ritornarono, razziarono il bestiame,, incendiarono la casa e si accamparono da noi per otto giorni decisi a catturarci tutti. Trascorsa una settimana, essi finalmente se ne andarono e noi potemmo far ritorno a casa. Trovammo tutto devastato e fummo costretti ad alloggiare un po’ qui, un po’ là presso le famiglie vicine e nella stalla.”

V. Barbieri, La popolazione civile di Parma nella    guerra 40-45, Associazione nazionale vittime civili di guerra, sezione di Parma, Parma 1975, pp. 325-326.

Data: 7/07/1944

Comune: Pellegrino Parmense

Autore/i: militari tedeschi e fascisti

Vittime: 2 civili

Descrizione: Costante Sabini (72 anni), Giovanni Sabini (36 anni)

Modalità di esecuzione: impiccati per i piedi e fucilati

Riferimenti bibliografici / archivistici: V. Barbieri, La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45, Associazione nazionale vittime civili di guerra, sezione di Parma, Parma 1975, pp. 284-287.

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