Erano stati catturati in montagna durante le operazioni di rastrellamento che avevano colpito le formazioni partigiane all’inizio di gennaio. I loro corpi senza vita erano stati abbandonati sulla neve, in via Martinella, località Vigatto, alle porte di Parma dopo la fucilazione. Appartenevano a brigate diverse (31° Garibaldi “Forni”, 1° Julia e al Comando Divisione Valceno) e le ragioni della rappresaglia, se tale era, sono sconosciute. Ma spesso i comandi nazifascisti non avevano bisogno di una ragione per fucilare partigiani e antifascisti e, come nel caso dei cinque partigiani, il fatto stesso di appartenere alle forze della Resistenza era sufficiente per condurli davanti a un plotone di esecuzione. I loro corpi rimasero esposti come monito per quanti collaboravano con la Resistenza o avessero in animo di farlo.
Data: 20/01/1945
Comune: Parma
Località: Alberi di Vigatto
Autore/i: militari tedeschi
Vittime: 5 partigiani
Descrizione: Carlo Sozzi (Salsomaggiore, 37 anni), Antonio Pini (Fidenza, 33 anni), Attilio Maraschini (Borgotaro, 30 anni), Oreste Grassi (Collecchio, 25 anni), Remo Balboni (Ferrara, 23 anni)
Modalità di esecuzione: fucilazione
Lapide/monumento: cippo posto in via Martinella in località Alberi di Vigatto
Riferimenti bibliografici / archivistici: I caduti della Resistenza di Parma 1921-1945, a cura dell’Istituto storico della Resistenza di Parma, Parma 1970; Archivio Isrec, sezione 4, busta “Eccidi-episodi”, fascicolo 2 MI.PS